Dal prossimo 30 giugno anche gli architetti dovranno dotarsi di POS: la protesta dell’ordine

La Mendola: un sistema del tutto inadeguato per attività che vengono svolte a seguito della stipula di un contratto, che costituirà un ulteriore balzello a carico dei liberi professionisti.

Dal prossimo 30 giugno, per effetto dell’art.18 del Decreto PNRR-2 (DL 36 del 2022), anche gli studi professionali, come quelli di architettura, dovranno essere dotati di POS. Al momento, tale obbligo riguarda solo i professionisti che, nel corso del 2021, abbiano fatturato almeno 25.000 euro, ma, dal primo gennaio 2024, tutti i professionisti dovranno essere in possesso di POS, a prescindere dal fatturato. A carico di chi non si doterà di tale sistema elettronico di pagamento, per ogni transazione negata, sarà applicata una sanzione pari a 30 euro a cui va aggiunto il 4% dell’importo della stessa transazione.

“Assistiamo da tempo ad un delirante processo di trasformazione delle attività professionali in attività commerciali, afferma il Presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Agrigento Rino La Mendola: Prima la trasformazione delle prestazioni intellettuali dell’architetto in mere forniture di servizi di architettura e ingegneria ed, a seguire, la trasformazione dei “liberi professionisti” in “operatori economici”, i quali, per l’affidamento di prestazioni delicate come quelle della progettazione, sono costretti a partecipare a gare che si chiudono con ribassi sempre più mortificanti per la dignità dei concorrenti e per la qualità delle stesse prestazioni professionali, con gravi ricadute sulla qualità delle nostre città. A completare questa pessima trasformazione, arriva adesso anche il POS, che, da un lato, risulta un sistema del tutto inadeguato ad attività professionali che vengono svolte a seguito di sottoscrizione di contratto e, dall’altro, costituirà un ulteriore balzello a carico dei liberi professionisti, a causa delle “commissioni” che le banche impongono per le transazioni”.

“ Condividiamo la necessità del tracciamento dei flussi finanziari, al fine di ridurre l’evasione fiscale, continua La Mendola, ma nel caso dei professionisti dell’area tecnica, tali flussi sono ben tracciati attraverso i bonifici bancari o postali, che fanno riferimento ai contratti che i liberi professionisti stipulano con la committenza, indicando le prestazioni da eseguire ed i compensi da percepire”.

“Dai nostri vertici nazionali, conclude il Presidente degli architetti agrigentini, ci aspettiamo un immediato ed autorevole intervento, presso le commissioni parlamentari impegnate nella conversione del decreto in legge n°36 del 2022, per stralciare la posizione degli architetti e dei professionisti dell’area tecnica, dall’obbligo di installare il POS presso la sede della propria attività professionale”.

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